lezioni on line 1-15 aprile - scuolinfesta

Associazione Scuolinfesta
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lezioni on line
L’emergenza coronavirus ha fatto sospendere le attività didattiche sino al 3 aprile.
L'Associazione Scuolinfesta con il supporto dell' I.C.S. di San Giovanni in Marignano si
organizza per non rimanere indietro col programma: le lezioni si fanno online.
lezioni dal 1 aprile
15-04-2020
lezione di scienze
Insegnante LIVI TERESA
per classe 5A -5C   
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO
Per quanto riguarda scienze assegno le pagine 272 - 273 di cui mando le foto con sottolineate le parti più importanti. Si tratta dell' apparato riproduttore, i bambini da tempo mi chiedevano di trattare quell' argomento, perciò ,quando la prossima settimana ci collegheremo, dedicherò una parte della lezione a quell'argomento.
15-04-2020

GEOMETRIA: Ora geometria: i bambini dovranno completare pagina 67 di saper fare e mando un video per la spiegazione

Insegnante LIVI TERESA
per classe 5A -5C   
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO
15-04-2020

GEOMETRIA: completare l'esercizio numero 1 di pagina 69 e per aiutarli già disegnato la diagonale
<<< ecco la foto

inoltre assegno pagina 412 del loro libro ma su quella vorrei che ci riflettessero da soli e magari dopo, quando la correggiamo , spiego quello che non era chiaro!

Insegnante LIVI TERESA
per classe 5A -5C   
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO
15-04-2020

Insegnante LIVI TERESA
per classe 5A -5C   
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO
15-04-2020

Sempre per consolidare spesa ricavo guadagno invio la foto di una pagina di un mio libro e i bambini dovranno eseguire gli esercizi numero 1- 2.

<<<Ecco la foto

Insegnante LIVI TERESA
per classe 5A -5C   
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO
09-04-2020

Insegnante MARCOLINI ROBERTA
per classe 5A -5C   
Verbi TRANSITIVI e INTRANSITIVI
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO
09-04-2020

(CLASSI 5A - 5C)
INSEGNANTE LIVI TERESA
foto dei compiti da me eseguiti così i bambini possono fare l'autocorrezione

09-04-2020

(CLASSI 5A - 5C)
LEZIONE DI SCIENZE - INSEGNANTE LIVI TERESA
Per quanto riguarda scienze assegno le pagine 270 - 271 del loro libro che riguardano l'apparato escretore ma prima dovrebbero ripassare pagina 259 che riguarda la digestione e quindi anche  l'eliminazione delle sostanze di scarto. Invio la foto delle pagine da studiare con le sottolineature

Ora faccio il riassunto dei compiti che assegno di matematica per mercoledì 14 aprile:
Eseguire sul quaderno il problema b esercizio numero 2 di pagina 411 del libro.
Per quanto riguarda le misure di tempo completare i quesiti lettera a e b di pagina 392 esercizio numero 1.
Infine per quanto riguarda la rotazione i bambini dovranno completare pagina 398 del loro libro invio la foto perché ci sono alcuni piccoli appunti che potrebbero aiutarli.
09-04-2020

(CLASSI 5A - 5C)
LEZIONE DI MATEMATICA
INSEGNANTE LIVI TERESA
09-04-2020

(CLASSI 5A - 5C)
LEZIONE DI MATEMATICA
INSEGNANTE LIVI TERESA
CAMBIAMO IL FINALE ALLA STORIA…

 
K.M.
…Cognina con i suoi figli arrivò al lago. Barba Gianni tornò a casa facendo la vita di prima. Beh, Barba Gianni era triste per la mancanza di Cognina, visto che se ne era innamorato. In testa gli giravano le parole di Pipi Strello: - Questa è la grande occasione della tua vita.  Cognina, intanto, faceva si divertiva al lago, ma le mancava qualcosa: Barba Gianni! Nel frattempo quest’ultimo decise di andare da lei e si ritrovarono. Ma dei cacciatori di uccelli volevano catturare Cognina e ci riuscirono. Fortunatamente lo stormo di cicogne liberò Cognina, i cacciatori scapparono e lei e Barba Gianni poterono stare insieme a godersi il lago e tutto il resto.  

 
A.T.
… Sempre più lontano dalla sua grotta, Barba Gianni, stanco e confuso, voleva riposarsi per riprendere le energie. C’era una casetta piccola e abbastanza vicina ad un grande fiume. Con lui c’erano Cicognina e i suoi figli. Barba Gianni voleva essere sicuro che lì dentro non ci fosse nessuno, così si avvicinò piano piano, ma una voce gridò: - Fermati, dove vai? Barba Gianni per il sobbalzo precipitò, rompendosi un’ala. Cognina capì che avrebbe perso tempo, così partì promettendo di ritornare presto da lui, quando fosse guarito. Lo aveva fatto precipitare una certa Barba Gina, che poi lo curò amorevolmente. Diventarono amici e lui capì che lei si era VERAMENTE prese cura di lui, non come Cognina, la quale, comunque,  non tornò più. E’ così che Barba Gianni decise, allora, di tornare a vivere con Barba Gina nella sua grotta. Si sposarono ed ebbero due bellissimi figlioletti, due barba bini!

 
L.N.
Vola, vola, vola Barba Gianni si accorse ben presto che non ce la faceva a tenere il volo delle cicogne. Perciò decise di tornare a casa, però Cognina gli promise che sarebbe passata a trovarlo ogni primavera. A casa per Barba Gianni i giorni erano lunghi e tristi, non riusciva a pensare ad altro che a Cognina. Intanto passarono le settimane, i mesi e le stagioni, ma anche quando, finalmente, tornò la primavera Cognina non si vedeva. Un giorno Barba Gianni, che si era appisolato, fu svegliato da un rumore molto insistente. Uscì dalla caverna e vide, con grande sorpresa, il comandante aquila ed i suoi militari volare proprio sopra la sua testa, urlando a squarciagola: - E’ arrivato l’aviovirus! Chiudete le porte! Sprangate le finestre! Uscite solo per bisogno di cibo! E’ arrivata l’epidemia! Barba Gianni subito si preoccupò per Cognina e la sua famiglia. Rientrò nella capanna e si consultò con Pipi Strello ed insieme prepararono un piano: quella notte stessa, mentre le aquile dormivano, sarebbero partiti per raggiungere Cognina. Come pianificato, quando fu buio uscirono quatti quatti dalla caverna e spiccarono il volo. Alle prime luci del giorno, Pipi Strello si rese conto di non riuscire a vedere, perché il sole lo accecava e quindi doveva affrettarsi a tornare indietro. Inizialmente Barba Gianni non ne voleva sapere di continuare da solo, ma era l’unica possibilità per tentare il salvataggio di Cognina e quindi proseguì senza Pipi Strello. Barba Gianni aveva intenzione di chiedere informazioni su dove doveva andare, tuttavia non c’era anima viva; erano tutti chiusi nelle loro case per l’aviovirus. Proprio mentre pensava che tutto fosse perduto, gli venne un’idea: avrebbe pensato come una cicogna! Avrebbe volato senza una meta. In poco tempo avvistò una grande distesa d’acqua. In quell’istante capì che il fiume gigante di cui gli aveva parlato Cognina in realtà era il mare. Barba Gianni non vedeva nemmeno  l’ombra di uccelli  e si sentiva che nell’aria c’era solo malinconia. Si mise subito in cerca del nido di Cognina, ma tutti i covi gli sembravano uguali. Cominciava a perdere le speranze, quando vide un nido uguale a quello che aveva fatto lui stesso per i figli di Cognina. Si avvicinò e notò che era proprio il suo nido!  Appena essa e la sua famiglia lo videro gli fecero una gran festa. Ben presto Barba Gianni si accorse che i Cico Gnini si annoiavano tanto e quindi stette sempre a giocare con loro. Insieme si divertivano con i puzzle, con i giochi da tavolo e con le costruzioni oppure Barba Gianni raccontava loro delle storie simpatiche e per i piccoli Cico Gnini diventò come un nonno. Quando finalmente l’epidemia terminò, l’enorme distesa d’acqua si riempì di gioia e felicità: era la stagione della migrazione e tutti erano indaffarati per i preparativi. Barba Gianni diventò il primo barbagianni migratore per seguire la sua nuova famiglia. Alla fine tutti vissero felici e contenti.

 
M.U.
All’alba Barba Gianni fece ritorno alla sua grotta con un bel topo fra i suoi artigli. Arrivato lì,  trovò Cognina ad aspettarlo. – Sono tornata per restare qui con te. Barba Gianni esclamò: – Le grotte non sono posti per le cicogne;  ti stancheresti e voleresti via di nuovo!  Allora Cico Gnina gli si avvicinò e, sfiorandogli con l’ala la spalla, gli disse: – Non succederà, ho capito che quello che conta è il vero affetto.

 
D.F.
Nel frattempo Cognina giunge alla meta, ma si accorge con gran stupore che gli uomini stanno trasformando il lago in un Luna Park. Cognina cerca di fermarli, ma sbatte con un’ala contro un camion, ferendosi gravemente. La notizia passa di uccello in uccello, fino ad arrivare a Barba Gianni, il quale parte subito per salvare la sua amica, nonostante la stanchezza. All’arrivo fascia l’ala a Cognina e le propone di tornare alla grotta perché guarisca. Lei accetta. Dopo alcuni giorni Pipi Strello viene a sapere che gli animali della foresta, uniti, hanno cacciato gli uomini e stanno ripulendo quell’angolo di paradiso. Guarita, dopo tre mesi, Cognina raggiunge di nuovo quel magnifico luogo portando con sé anche Barba Gianni e Pipi Strello.

 
G.B.
Cognina doveva migrare. Barba Gianni era indeciso se andare oppure no. - Se non vado non la vedrò più. Se vado , invece, dovrò lasciare la mia bellissima grotta tetra – disse il vecchione. Pipi Strello lo implorò di andare. – Vai, fidati di me!  Barba Gianni riflettè. La mattina dopo Cognina gli chiese: - Allora? Vieni o no? Fai presto a deciderti, perché io parto. – Ohh… sono vecchio, non so se ce la faccio. – Muoviti ploia – disse Cognina ansiosa di partire. – Vengo, va bene! - rispose Barba Gianni. Dopo qualche minuto partirono verso l’orizzonte. Durante il viaggio, uno dei figli di Cognina vide una grotta e decise di fermarsi per riposarsi. Barba Gianni lo seguì. Gli altri proseguirono. Nel frattempo arrivò una tempesta che durò due giorni; al terzo giorno i due ripartirono e raggiunsero Cognina che era giunta ad un bellissimo lago.

 
R.T.
… Nel tornare verso la sua grotta Barba Gianni si perde ed entra in una grotta non sua. Dentro la grotta abita una gufa; Barba Gianni viene accolto benissimo e dopo un po’ si innamora della gufa. All’incirca un mese dopo i due si sposano e tutti, compreso Pipi Strello che aveva assistito al matrimonio, vissero felici e contenti!

 
A.A.
Cognina accetta la proposta di Barba Gianni e, dopo una breve sosta, ripartono per il lago, raggiungendolo. Cognina inizia a provare amore per Barba Gianni, così dopo un mese se ne tornano alla grotta. Tuttavia Cognina, appena arrivati lì, non vede già l’ora di andarsene, pur se con Barba  Gianni.  Anche a lui è piaciuta molto la “vacanza”, soprattutto per aver passato tanto tempo con Cico Gnina, scattando numerose foto mostrate poi a Pipi Strello. Ringraziò quest’ultimo dicendogli: - Se non avessi ascoltato le tue parole non avrei mai provato tutte queste emozioni.

 
R.S.
Barba Gianni, mentre cercava un topo, alzò lo sguardo e vide Cico Gnina: era tornata, aveva lasciato il grande lago. Lei gli si avvicinò e gli chiese scusa per essere stata arrogante con lui. Barba Gianni la scusò e insieme volarono via. Dal quel giorno diventarono inseparabili.

 
C.P.
Barba Gianni, dopo aver preso due topi da mangiare per cena, tornò alla grotta, dove c’era Pipi Strello, (ovviamente “ appeso” a testa in giù), che lo salutò dicendogli: - Che ne dici di entrare?  Barba Gianni annuì, anche se il tono in cui gli era stata posta la domanda era un po’ strano. Ecco che davanti ai suoi occhi vide Cognina con i suoi piccoli; Barba Gianni le chiese: - Che ci fai qui?  Lei rispose: - Non riesco ad occuparmi da sola dei piccoli, ho bisogno di qualcuno che mi aiuti: tu!  Da quel giorno i due, insieme a Pipi Strello, diventarono inseparabili e si occuparono l’uno dell’altro: Cognina non migrò più nei paesi caldi.

 
L.C.
Mentre Barba Gianni e Cognina erano in volo verso il lago, trovarono un’ isola sulla quale riposarsi e vi incontrarono Cognino. Gli occhi  di Barba Gianni si infuriarono, spalancandosi su di lui; la povera Cognina, impaurita, non sapeva cosa fare. Ecco che, dopo qualche minuto, incominciò la guerra! Penne ovunque, gridi lancinanti. Ne uscì vincitore Barba Gianni, anche se con un’ala malandata e un po’ spennacchiato! Così potè continuare la relazione tra i due. Si riposarono, poi ripartirono: il lago li aspettava! Lì avrebbero potuto bere e mangiare a volontà.

 
L.S.
Senza salutare nessuno discese sull’isoletta, stette lì qualche ora solo solo a contemplare tristemente il mare. Giunse la sera e Barba Gianni, prima di ripartire, pensò di mangiare qualcosa. Volò verso un luogo fitto di vegetazione. Avvistò un topo e ci si fiondò sopra, accecato dalla fame e… - SBANG! qualcosa lo travolse di nuovo! Quando si riprese, il topo era scappato ma, a terra, c’era un bellissimo uccello bianco.                 -Ehi, come stai? Tutto bene? chiese Barba Gianni. – Sì, sì, ma stai più attento la prossima volta!  Mentre parlava,  alzò lo sguardo e qualcosa in lei cambiò: - Io sono Barba Gianna, tu chi sei? Non ti ho mai visto da queste parti; da dove vieni?  Lui rispose: - Sono Barba Gianni e vengo da una grotta oltre il mare; e tu? -Vivo qui da sempre.  La loro chiacchierata proseguì tutta la notte e i giorni successivi; e fu così che Barba Gianni trovò la sua casa!

 
A.B.
-Tanto peggio per te!  Questa durezza di cuore di Cognina fece precipitare la decisione di Barba Gianni. Senza salutare nessuno, discese sull’isoletta, stette lì qualche ora solo solo a contemplare il mare mentre il sole tramontava all’orizzonte. Le ombre degli alberi erano sempre più lunghe e il vecchio, ormai stanco, decise di trovare riparo per la notte tra le loro fronde. Una voce dolce ed armoniosa lo distolse dai suoi tristi pensieri: -Non sei di queste parti, vero?  Era Barba Gianna che parlava, una creatura non più giovane ma ancora con bellissime piume e con uno sguardo “di miele.”  I due passarono la notte a raccontarsi le loro vite e, al mattino, quando Barba Gianni spiccò il volo per tornare a casa sua non era solo: Barba Gianna andò a vivere da lui e trascorsero gli ultimi anni della loro vita insieme, facendosi compagnia. E Cognina? Lei raggiunse il lago azzurro insieme ai suoi figli e proprio lì ritrovò i suoi genitori e i fratelli, persi durante la migrazione. Qualche notte, mentre dorme, sogna… BARBA GIANNI!

 
S.P.
Ad un certo punto, fuori dalla grotta, la pianura fu illuminata da un raggio di sole. Barba Gianni andando a caccia incontrò dei barbagianni come lui e pure un topo; era cambiato, fece con tutti amicizia. Lo invitarono nella loro grotta, organizzarono una festa, accesero un falò, poi si misero a giocare, divertendosi in compagnia. Rimasero sempre uniti e vissero felici e giocherelloni!

 
R.S.
Barba Gianni chiese a Cico Gnina: - Ci possiamo fermare?  Lei rispose: - Va bene, ci fermiamo qua e quando ti sarai riposato ripartiremo. Dopo qualche giorno i due ripresero il volo. Arrivati al grande lago, la cicogna vide il suo stormo e disse addio a Barba Gianni, dandogli un bacio sulla guancia. A quel punto Barba Gianni tornò a casa, alla sua amata grotta. Lì trovò una piuma bianca di  Cognina e il nido che lui stesso aveva costruito: vi mise sopra la piuma facendolo diventare il suo letto.

 
A.P.
Barba Gianni migrò insieme a Cico Gnina , Cico Gnino e i loro figli verso un luogo magico, dove la natura prevaleva su tutto: prati fioriti, alberi abitati da famiglie di uccellini, il lago grande e maestoso, pesci e cicogne di ogni specie. Fu lì che Barba Gianni incontrò la sua amata: Gian na. Decisero di trascorrere in quel luogo magico “ le loro vacanze”, per poi tornare tutti insieme alla grotta.

 
A.V.
Un giorno Cognina disse a Barba Gianni che era arrivato il momento di separarsi. Presto avrebbe preso i suoi cinque figli e sarebbe migrata per raggiungere un grandissimo lago e altre cicogne come lei. Barba Gianni provò a chiederle di rimanere con lui, ma non insistette più di tanto, perché sapeva che Cognina sarebbe stata bene laggiù, sapeva che quello era il suo destino. Anche Cognina non volle convincere Barba Gianni a partire, perché sarebbe stato infelice, disorientato in un mondo che non gli apparteneva. Pipi Strello, sempre a testa in giù, disse a Cognina che la grotta, il grande nido sullo sperone, il bosco,  lui e Barba Gianni l’avrebbero aspettata al ritorno. – Quando tornerai, la prossima stagione, fermati per un saluto e un bocconcino, ti aspetteremo con le ali e il cuore aperto!!! Buon viaggio!

 
E.S.
Quando Cico Gnina prese la decisione di partire, Barba Gianni acconsentì subito, così la mattina presto spiccarono il volo insieme e partirono per un lungo viaggio. Tuttavia ,a metà tragitto, Barba Gianni cadde e si ferì un’ala. La cicogna decise di aiutarlo e di riprendere il tragitto quando fosse stato meglio. Barba Gianni guarì presto con l’aiuto di Cognina, così poterono ripartire per la meta: il grande lago.

 
M.S.
Una mattina, mentre sorvolavano un mare immenso che era tutto un barbaglio di luce, Barba Gianni avvistò un’isoletta e allora implorò Cognina : - Fermiamoci un poco lì, su quello scoglio, così ci riposiamo. Cicognina rispose: - Ok, però ci fermiamo per solo dieci minuti.  Barba Gianni annuì. La sosta fu breve. Cognina doveva andare verso il lago, stava migrando e alla fine  Barba Gianni decise di seguirla, anche se era ancora molto stanco. Cognina gli fece un regalo: si fermarono un altro paio di volte. Quando arrivarono al lago,  Barba Gianni si stupì: non aveva mai visto così tanti uccelli divertirsi insieme! Intanto alla grotta Pipi Strello faceva le pulizie, quando, ad un certo punto, arrivarono notizie da Cognina e Barba Gianni: dicevano che stavano benissimo! A questo punto Pipi Strello spiccò il volo e li raggiunse. Che sorpresa fu anche per lui: in tutti quegli anni da “servo” di Barba Gianni non aveva quasi mai incontrato altri uccelli. Al lago, un giorno, Pipi Strello incontrò Ap Assum, di origine araba, e si scambiarono tanti racconti a testa in giù, mentre i cicognini li ascoltavano. Ed è così che vissero tutti felici e contenti!

 
S.V.
Ecco lì il nido, intatto ed enorme, tutto ovattato dentro di lanugine e di fieno. Barba  Gianni aprì il becco e la penna bianca cadde nell’abisso. Poi fu la volta del nido, ma quando stava per spingerlo di sotto, sentì un rumore strano provenire da esso; si sporse e vide un uovo che si stava schiudendo. Barba Gianni esclamò:     -Piccolo che ci fai qui? Dov’è la tua mamma?  Barba Gianni aspettò tutto il giorno che la mamma tornasse, ma nessuno si fece vivo. Da quel momento Barba Gianni si prese cura del piccolo uccellino come un vero padre. Lo amò così tanto come aveva amato Cico Gnina, ma si sentì altrettanto amato e indispensabile per qualcuno.

 
S.S.
… Un giorno Barba Gianni si sentì dire in maniera molto sbrigativa da Cognina: - Beh, carissimo Barba Gianni, è giunto il momento di separarci. Provo un non so che prurito alle ali, non so che smania nelle gambe, non so che fremito nel petto: tutto ciò mi dice che i miei figli ed io stiamo per migrare. E tu cosa vuoi fare? Vieni con noi oppure resti qui?  Barba Gianni, sorpreso e deluso, rispose: - Come, tu vuoi andare via? Dopo tutto quello che ho fatto per te e per i tuoi piccoli? Vi ho dato una casa e vi considero la mia famiglia! E ora ve ne volete andare?  Cognina ribattè: - Non posso farci niente, sento il bisogno di partire. Barba Gianni furioso: - Fai come vuoi!  Voltandosi volò via. Mentre sorvolava un bosco, nel cielo vide uno stormo di cicogne e si rese conto che la voglia di migrare di Cognina veniva proprio dalla sua natura, dall’istinto della sua specie. Si mise allora a volare come un pazzo per raggiungere il nido di Cognina e la trovò pronta per partire, ma stava piangendo. Appena vide Barba Gianni gli andò  incontro sussurrando: -Mi dispiace averti deluso e lasciare questo posto, ma lo sento necessario per me e soprattutto per i miei piccoli, perché credo sia giusto che crescano con i loro simili. Grazie per tutto quello che hai fatto per noi, non ti dimenticheremo mai e ogni anno passeremo a salutarti. A quel punto Barba Gianni disse: - Anche se mi dispiace tanto che ve ne andiate, ora ti capisco; come io ho le mie abitudini e modo di vivere, è giusto che anche voi seguiate la vostra strada anzi… prendetela al volo! Il vostro stormo sta passando proprio adesso.  Tutti alzarono gli occhi al cielo e videro le cicogne volare sopra di loro; si salutarono e Cognina con i suoi figlioletti volarono via.

 
C.C.
… Il giorno in cui Cico Gnina decise di prendere il volo insieme ai suoi piccoli, Barba Gianni decise, per amore, di partire con lei. Lui sapeva benissimo che lei era più giovane e, quindi, il suo cuore era già pronto ad un abbandono. Quando giunsero in prossimità di uno scoglio, Barba Gianni volle  fermarsi a causa della sua stanchezza; prese Cico Gnina tra le braccia e le disse: - Cara, continua il tuo viaggio senza di me, la vita, purtroppo, mette davanti a delle scelte. E’ giusto che tu prosegua senza di me!!!  Lei rispose piangendo: -Non ti dimenticherò mai, grazie a te sono viva e mi hai dato la possibilità di mettere alla luce altre creature! Rimarrai sempre nei nostri cuori ed ogni volta che voleremo vicino alla tua grotta vi dedicheremo una danza volante, a te caro amico mio e al Signor Pipi Strello che ti ha sostenuto tutto questo tempo.
Addio, con amore la tua Cico Gnina

 
C.M.
Barba Gianni era molto indeciso se partire oppure no, ma Pipi Strello gli disse che era un’occasione irripetibile e non doveva  lasciarsela scappare assolutamente. Barba Gianni pensieroso chiese: - Pipi Strello, tu cosa farai qui da solo?  Lui, sentendo la preoccupazione dell’amico, rispose che, dopo aver sistemato la grotta, l’avrebbe raggiunto. Fu così che  Barba Gianni intraprese il volo con tutte le cicogne, Cico Gnina, Cico Gnino e i cinque piccoli verso il grande lago. Per arrivare a destinazione attraversarono pianure, fiumi, monti, colline e oceani. Il viaggio durò molti giorni; Barba Gianni era stremato, quando, fortunatamente, lo stormo di uccelli avvistò un’ampia distesa d’acqua e vi planò.  Avevano trovato il grande lago che brulicava ‘di ogni essere possibile ed immaginabile. Subito cercarono un riparo; Barba Gianni andò alla ricerca di una grotta umida, rocciosa, grande ed accogliente, mentre le Ci Cogne cercarono una grande quercia e tanta paglia e rametti per fare un nido,  dove vi si sarebbero riposate. Barba Gianni trovò una bellissima grotta, si sistemò ben bene, poi fece un lungo riposo per riprendersi dalla fatica del viaggio. Le Ci Cogne ci misero un po’ di più a sistemarsi, ma alla fine trovarono un enorme albero secolare. Il giorno seguente, tutti felici e contenti, festeggiarono l’arrivo al lago. Mancava solo Barba Gianni, che era triste perché si sentiva solo, diverso dal resto della compagnia; per superare la disperazione provò a pensare a rovescio, come l’amico Pipi Strello, e si tirò su di morale. Andò alla ricerca di nuove amicizie. Passò del tempo e, quando ormai non ci sperava più, mentre era fermo su di un albero, incontrò una specie di gufetta: si chiamava Ci Vetta. Ben presto si innamorarono l’uno dell’altra. Barba Gianni era cotto di Ci Vetta, bella e graziosa,  bianca con dei puntini neri sul collare, il quale sembrava il mantello di una principessa. Che dire di Pipi Strello? Lui,  in realtà, era sempre stato lì per vedere come se la cavava l’amico Barba Gianni. Infatti, all’insaputa di quest’ultimo, l’aveva seguito ed ora,  presentandosi ai suoi occhi stupiti, esclamava felice: -Te l’avevo detto! Barba Gianni guardò sorpreso l’amico che continuò a dirgli: - Barba Gianni hai sofferto tanto, adesso hai capito che “non conviene amare una cicognina”! Ora Barba Gianni era felice insieme a Ci Vetta e Pipi Strello ed erano pronti a programmare il viaggio di ritorno alla vecchia grotta senza le Ci Cogne.

 
G.Z.
Mentre Barba Gianni si stava riposando sullo scoglio, planò accanto a lui un grosso pellicano. Lo riconobbe subito: - Pelli Cano cosa ci fai qui?  Pelli Cano era un vecchio amico di Barba Gianni e gli rispose: - Stavo pescando qualche pesce e ho deciso di mangiarlo qua, poi ho visto te! A proposito, perché sei qui Barba Gianni?  – Stavo andando a un grande lago con Cognina, una Ci Cogna che ho incontrato tanto tempo fa, ma  ero stanco e mi sono fermato su questo scoglio per riposare un poco. Anzi, a pensarci bene, caro Pelli Cano potresti trasportarmi fino al lago, per favore?  L’amico annuì e gli disse che, dopo aver mangiato, sarebbero partiti. Dopo molte ore di volo,  Barba Gianni scorse, in lontananza, un grande lago con centinaia di uccelli che svolazzavano, pescavano e mangiavano. Ci mise parecchio a trovare Cognina e la vide solo quando lei  salutò. Era appollaiata su un nido sopra un grosso baobab. Barba Gianni volò sull’albero e costruì il suo nido vicino a quello di Cognina, deciso a trascorrere lì la sua vecchiaia. Il giorno dopo, di buon mattino, pensò di spedire una cartolina a Pipi Strello.

 
F.M.
Barba Gianni decise di seguire in suo amore, Cognina, se pur il viaggio, come immaginava, sarebbe stato duro, faticoso per lui. Comunque alla fine riuscì ad arrivare con Cico Gnina e i suoi piccoli al lago e furono felici di stare tutti insieme. Ripensò al suo amico Pipi Strello, dandogli ragione: sì, la famiglia è una cosa assai importante!
 

06-04-2020

Insegnante MARCOLINI ROBERTA
per classe 5A -5C   
Schede per l'autocorrezione dei compiti di RIFL. LING.
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO
6 - 4 -2020

Insegnante
MIRIAM MIGNANI

UN CANTO DI BUON AUSPICIO!

per tutte le classi
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO
6 - 4 -2020

Insegnante
MIRIAM MIGNANI
lezione di musica
classi:
seconde a-b-c-d
terza d
quarte a-b-c-d
quinte a-b-c-d

I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO

4-4-2020

lezione di RELIGIONE:
Insegnante LISI MICHELE

CLASSE 5A
Eseguire il seguente mosaico, se qualcuno ha problemi di stampa può fare un disegno a piacere (es. il proprio nome) e decorarlo con la tecnica del mosaico

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4-4-2020

lezione di STORIA:
Insegnante Castellani Caterina

CLASSI 5A - 5C
LIBRO A PAG 59, PAG. 60 (DA SOTTOLINEARE), PAG. 61 (ESEGUIRE "INDICAZIONI PER LO STUDIO" + S.F. PAGG. 24 E 25)

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4-4-2020

lezione di GEOGRAFIA:
Insegnante Castellani Caterina

CLASSI 5A - 5C
da ricopiare sul quaderno.
leggere libro pag. 177


4-4-2020

lezione di inglese:
Insegnante Castellani Caterina
CLASSI 5A - 5C
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO

Insegnante Caterina Castellani - esercitazione di inglese (classi 5A-5C)
ricopiare sul quaderno e tradurre

PLEASE  TRANSLATE:
1)     This  movie is better  than  that (quello che)  I  saw (ho visto) last  week.
2)     Sorry, but  this is  the  least dress  that (che)  we  have got.
3)     The  nearest bus  stop  is in  Oxford  Street.
4)     Today  we visit  Versailles  and the  next  day  we will go (andremo) to  Paris.
5)     That  actor is  the  worst of  all.
6)     February  is less  cold  than January.
7)     Michael  spent (ha trascorso) the  best  holidays in  his  life.
8)     I  ask you  to  do the  least  of your  homework.



2-4-2020

lezione di grammatica:
APPOSIZIONE e ATTRIBUTO
Insegnante Marcolini Roberta
CLASSI 5A - 5C
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO

1-4-2020

Insegnante
LIVI TERESA
lezione di GEOMETRIA
CLASSI 5A - 5C
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO

1-4-2020

Insegnante
LIVI TERESA
lezione di MATEMATICA
CLASSI 5A - 5C
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO


1-4-2020

Insegnante
LIVI TERESA
lezione di scienze
CLASSI 5A - 5C
I.C.S. SAN GIOVANNI IN MARIGNANO








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